Geofencing (significa letteralmente “recinzione virtuale”) ed è uno speciale perimetro virtuale che si basa sulla posizione stabilita attraverso un software che utilizza i dati GPS trasmessi dal proprio drone, stabilendo così se il proprio veicolo esce o entra da un confine virtuale circoscritto all’interno di una precisa area geografica, nota appunto come “geofence”. Quindi il geofencing è un servizio, basato sulla posizione in cui il software del Drone utilizza dati GPS, RFID, Wi-Fi, per attivare un’azione di sicurezza pre-programmata quando il veicolo entra o esce da un confine virtuale impostato attorno a un’area geografica: “geofence”. A seconda di come è configurato, questo servizio può inviare notifiche push mobile, inviare messaggi di testo, avvisi, consentire il tracciamento della rotta, disabilitare determinate tecnologie e fornire dati di basati sulla posizione, tra cui anche bloccare il volo del drone Alcuni di questi servizi sono impostati per monitorare l’attività in aree sicure, consentendo di visualizzare gli avvisi quando qualcuno entra o esce da un’area specifica. Un geofence è quindi un cerchio “virtuale” disegnato intorno ad un’area di interesse, esempio, come un aeroporto, un centro cittadino, spazio militare. Il relativo servizio di geofencing è in grado di attivare un’azione quando il dispositivo mobile si trova in questa aerea interessata. Esso può, infatti, inviare in tempo reale notifiche, messaggi di testo e altri avvisi personalizzati quando il dispositivo entra ed esce dall’area interessata. Ma anche circoscrive i confini geografici virtuali del drone, della sua posizione e movimento. In poche parole se un drome piomba nel perimetro del geofence, questa si tramuta in un’azione pericolosa e viene segnalata alle autorità di controllo competenti
Il geofence legato alla normativa ENAC
in area urbana lo scenario standard S01 consente di lavorare con droni fino a 2 kg avvicinandosi a 5m dalle persone (con cavo di vincolo o 15m con il solo geofencing ) all’altezza massima di 50m, 100 m di distanza max tra drone e pilota e velocità massima di 18 km/h. Prima di volare Operatore e/o pilota devono verificare che il SAPR riporti il QR Code che dimostra la registrazione sul sito D-Flight (esclusi i SAPR sotto i 250g, solo se usati per hobby), che l’assicurazione sia in corso di validità e il pilota abbia gli attestati e le abilitazioni richieste per il tipo di missione prevista (attestato sempre obbligatorio, indipendentemente dal peso, per le operazioni professionali). Bisogna inoltre verificare che il manuale di volo ed eventuali altri manuali obbligatori siano disponibili presso la stazione di controllo (radiocomando). Infine occorre accertarsi che il geofencing sia attivo e aggiornato e la manutenzione del SAPR sia regolare. Verificherà che l’altimetro sia in funzione e dia indicazioni corrette, che la quota massima compatibile con lo spazio aereo sia impostata nei limiti del geofencing
IL geofencing, però non nasce solo come mezzo di controllo del volo del drone, ma le sue applicazioni sono molteplici: localizzazione di veicoli, animali, bambini, o anche di marketing. Dove si parla di azione innescata, facendo riferimento alla trasmissione di un messaggio pubblicitario trasmesso a un utente che entra o esce da una zona specifica (previo il suo assenso). Ad esempio, se si è vicino una località di mare, l’utente riceve un sms con uno sconto sugli accessori da spiaggia; stessa cosa se si desidera conoscere l’indirizzo di un buon ristorante. In effetti, un ultimo studio di marketing della SNCD francese (Syndicat National de la Communication Directe) ha notato che circa il 28% degli utenti si sono recati in negozio dopo aver ricevuto una e-mail d’offerta sfruttando il geofencing. Può anche essere utilizzato come drive locator che visualizza, su una cartina, come ad esempio tipo Google Maps, la lista dei negozi più vicini alla posizione attuale dell’utente. Anche il geofencing è utilizzato per coinvolgere numerose persone in eventi organizzati come concerti, festival, fiere, manifestazioni e altro ancora. Ad esempio, l’organizzatore di un concerto potrebbe utilizzare un geofence per inviare messaggi sui social media o fornire informazioni sulla sede o sull’evento.
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