Da non molto è passato la notte del 31 dicembre 2020e il capodanno sarà ricordato per noi “dronistri” come l’inizio della applicabilità dei regolamenti europei per i droni.
Inizialmente fissato per il 1 luglio 2020, scadenza posticipata causa emergenza Covid-19, il giro di boa avvenuto all’inizio del 2021 inizia il periodo di applicabilità dei regolamenti europei per i droni promossi da EASA e sulle indicazioni delle singole authority aeronautiche nazionali.
Il transpoder può aspettare Il regolamento comincerà con un periodo transitorio, in cui tanti tasselli devono ancora prendere il loro posto, alcuni sono ancora in fase di definizione, vedi ad esempio il dispositivo di identificazione remota (che noi chiamiamo transponder), le cui specifiche tecniche non sono ancora note al vasto pubblico di interessati. A dirla tutta, in campo nazionale se ne parla da diversi anni e non solo recentemente, ma già con la registrazione obbligatoria di tutti i droni sopra i 250 grammi o anche meno pesanti se dotati di un dispositivo atto a captare dati sensibili come una telecamera, si dovrebbe essere abbastanza cautelati da questo punto di vista. Per un bel po', basterà il targhino, o meglio IL Qr-Code da applicare in maniera visibile su tutti i droni volanti, in maniera ben visibile o al massimo sotto alla batteria. Ovviamente servirà l'attestato di competenza obbligatorio per tutti i droni dai 250 grammi in su, e non ultima la assicurazione obbligatoria per tutti, compresi i droni sotto i 250 grammi, come oggi. A questo proposito un funzionario ENAC ha annunciato che verranno reintrodotti i massimali minimi per ogni polizza. Le norme europee riscriveranno quasi totalmente su quelle nazionali, la cui sovranità rimarrà integra relativamente alle definizione delle zone di volo ed eventuali limitazioni. I meno esperti potranno consultare il portale italiano delegato da ENAC a fornire tale cartografia che si chiama D-Flight, gestito dalla omonima azienda compartecipata da ENAV.
Open Category EASA da questo punto di vista sta svolgendo un ottimo lavoro. Le Open Category sono il primo scoglio, il primo gradino e anche il primo impatto per tutta la categoria di nuovi appassionati che si affaccino al mondo dei droni. Inesperti e non informati cercano aiuto sui vari social network. È assolutamente normale che chi si è appena introdotto in questo variegato ambiente abbia necessità di fruire di informazioni certe ed affidabili. A tal proposito, l’Agenzia Europa per la Sicurezza Aerea: EASA fornisce da tempo sul proprio sito materiale consultabile online o documenti in formato PDF da scaricare e consultare in remoto. Che dire, davvero un bel lavoro, specie se paragonato a quello del nostre Ente che solo negli ultimi anni ha iniziato a rendere pubbliche le informative e le FAQ sul suo portale.
Altre risorse web per approfondire la materia le troviamo su
- Avvisi informativi sui droni 2020
- Preparati per il nuovo regolamento sui droni!
- Droni (UAS)
tradotte in tutte le principali lingue europee che si trovano a questa pagina, cliccare poi sulle varie Open Category dalla C0 alla C4.
E non dimentichiamoci le FAQ sui droni di EASA. Ultima, ma non ultima, anzi molto dettagliata la pagina delle FAQ che abbracciano sia il mondo della Open Category, sia quello della Specific Category entrando nel dettaglio dei vari interrogativi che si pongono tutti coloro che dovranno affrontare i regolamenti europei per i droni civili.
by Giampaolo Figorilli 8 gennaio 2021 fonte: rivista Dronezine Magazine
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