Tra le varie opportunità che offre il drone c’è quella di essere è protagonisti, in prima persona, di vere ed emozionanti gare di velocità. Questo particolare drone, denominato da tutti come “drone racing” (drone da corsa ) si distingue dagli altri droni per la velocità che gli permette nelle competizioni dedicate di esibirsi in spericolate piroette e accelerate degne delle auto da F1. Attraverso le immagini che la telecamera di bordo invia, il pilota, stando seduto comodamente difronte ad uno schermo e indossando degli occhiali speciali, comanda il volo, determinando le migliori occasioni per vincere la gara.
Il “drone racing” che raggiunge normalmente i 100Km/h è costruito con materiale leggerissimo e diversamente degli altri droni non monta il carrello d’atterraggio, il GPS e qualunque altra apparecchiatura che non sia finalizzata alla corsa e aumenti il peso, a discapito della velocità.
Nota dolente è la batteria, ma più si va avanti e più si trovano soluzioni ottimali, come batterie particolarmente performanti, ma performanti sono anche la telecamera e i controller di volo, quest’ultimi molto importanti perché devono garantire durante queste alte velocità una maggiore stabilità del drone.
Certo leggendo questo viene spontanea la domanda su quanto sia difficile pilotare un “drone racing”. Per chi ha dimestichezza con i droni non è poi così difficile: è una questione di pratica e allenamento costante. Da prima, facendolo volare a vista, si prova a portarlo a velocità sempre maggiore senza l’utilizzo della fotocamera per addestrarsi al controllo del pilotaggio ed evitare quando si può collisioni con corpi estranei, ricordando che quando poi si gareggia le stesse manovre vanno fatte in un tempo brevissimo con il drone che vola ad oltre 100km/h.
Il drone racing è caratterizzato da elevate prestazioni dinamiche con una velocità straordinaria a partire da 100 km/h e può essere auto costruito scegliendo il modello, tra tanti in commercio: il drone racing è diventato anche un hobby nel quale ci si può anche cimentare a partire dall’assemblaggio dei componenti o acquistandoli in kit Ready to Fly (RTF), cioè con tutto pronto al volo e solo da assemblare. Anche per i droni racing esistono diverse classi che vanno da 80 a 250: la classe è determinata dalla misura diagonale dei due motori.
I droni racing vanno usati su spazi idonei. Con i droni si organizzano vere e proprie gare in circuiti che possono essere indoor (dentro apposite strutture) e outdoor.
I circuiti sono segnati da gate, coni e bandiere, ovviamente vengono rispettate tutte le dovute accortezze in modo tale da non far capitare incidenti.
Per chi volesse cimentarsi nel costruirsi il proprio Drone Racing
è bene sapere come è fatto e quali componenti usare.
Fondamentalmente i componenti base sono:
- il telaio in carbonio.
- 4 motori.
- 4 ESC (Elettronic Speed Control) che gestiscono la velocità dei motori ad esempio per andare avanti i motori posteriori gireranno più veloci rispetto a quelli anteriori.
- 4 Eliche che possono essere bipala, tripala o quadripala più si aumentano le pale e più stabilità acquisiamo, di contro scegliere più pale significa anche avere maggiore dispendio di energia quindi minore durata di volo.
- Flight Controller il cuore del drone le scheda di volo permette un volo stabile ma non solo può gestire diverse funzioni tra cui il volo autonomo.
- PDC (power distribution board) alimentata dalla batteria distribuisce la corrente alle varie componenti del drone.
- Batteria LiPo in base al tipo di ESC possiamo scegliere le quantità di celle della batteria (2S, 3S, 4S etc) sia più adatta.
- Telecamera per la trasmissione in FPV
- Trasmettitore video (vTx) e Ricevitore segnale video (vRx) grazie a questo componente possiamo vedere la telemetria del nostro drone sul visore.
- Trasmettitore radio per il radiocomando (Tx) e ricevitore segnali radio (Rx) per trasmettere i comandi della radio
- Radiocomando
Per guidare un drone racing servono necessariamente gli Occhiali FPV
Il drone racing viene pilotato in FPV (First Person View), ovvero in prima persona, grazie ad un visore che può essere un monitor o un’occhiale che permette di visualizzare le immagini della camera installata sul drone in tempo reale, in modo tale che il pilota possa condurre il mezzo in modo sicuro evitando i vari ostacoli.
Nel visore ci sono anche importanti informazioni grazie all’OSD (On Screen Display) che permette in tempo reale di tenere sempre sotto controllo la telemetria come tensione batteria, tempo di volo, temperatura e il consumo di corrente.
(... continua)
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