(prima parte)
L’ottenimento dell’Attestato A2, è un passaggio obbligatorio per coloro che vogliano intraprendere una carriera professionale con i droni ma anche per gli hobbisti che intendono approfondire la propria conoscenza del mondo dei droni.
Dopo il conseguimento dell’Attestato A1-A3 (Trainign Online), con quello A2 si potrà accedere eventualmente alla categoria Specific L’attestato A2 è importante per i “dronisti”: è il gradino in più che permetterà di volare anche in ambiente urbano con droni più pesanti di 500 grammi.
Per l’attestato A2 basta ,per adesso, superare l’esame teorico presso uno dei centri di addestramenti riconosciuti da ENAC, e inseguito, quando EASA rilascerà i metodi accettabili (AMC) per lo svolgimento di tale esame, anche sul portale della Autorithy Nazionale al costo di euro 94,00 per un totale di 3 tentativi a disposizione del corsista.
Per superare questo esame il candidato dovrà rispondere in modo esatto ad oltre il 75% delle domande e dovrà autocertificare di aver eseguito in forma privata il percorso di auto formazione pratico.
L’EASA assicura che , sino al 31 dicembre del 2022 i droni con il peso massimo al decollo di 2 chili, potranno operare nella categoria A2 in ambiente urbano e con il limite del mantenimento di una distanza orizzontale dalle persone non coinvolte di almeno 50 metri .
Il marchio C2,in vigore dal 1 gennaio 2023 sui nuovi droni porterà delle modifiche importati: * dovranno mantenere una distanza minima di 30 metri dalle persone non coinvolte; * il limite massimo di peso della sotto categoria A2 si estenderà da i 900 gr sino a 4Kg con il limite della distanza dalla persone di almeno 30 metri che potrà scendere sino a 5 metri se il drone sarà dotato di limitatore di velocità.
Sarà quindi compito dei produttori fornite gli opportuni requisiti previsti per far rientrare tali UAS nella marcatura Open CE.
In questo periodo transitorio, definito come Open Limited Category, la sotto categoria A2 è accessibile quindi da droni dal peso compreso tra 500 grammi ai 2 Kg quindi anche se sprovvisti della marcatura Open CE.
L’EASA nel raggruppamento di documenti noto come Easy Access Rules informa sulle principali norme presenti nei regolamenti europei, nelle linee guida nella GM e AMC, si spiega in maniera chiara quali devono essere le competenze pratiche per la conduzione sicura e senza incertezze di un drone o UA nella sotto categoria A2. Questo è importante nella formazione pratica svolta in autonomia.
Tra i dubbi che si riscontrano su chi affronta il percorso per il conseguimento dell’attestato A2 sono ricorrenti sia con quali mezzi e in quali luoghi possono effettuare la formazione autonoma. Diciamo subito che:
- Il drone deve essere simile a quello che verrà utilizzato in tale sotto categoria, cioè sotto i 4 Kg quando il regolamento sarà a pieno regime dal 1 gennaio 2023 e sotto i 2 Kg in questo periodo transitorio;
- Il luogo dove svolgere tali manovre pratiche, sarà quello tipico di operazione nella sotto categoria A3.
Cioè queste manovre dovranno svolgersi oltre 150 metri da zone residenziali, commerciali, industriali e ricreative eimpedendo l’accesso di persone nell’area. In questa fase importante si proverà e determinerà i limiti del drone, il recupero dello stesso con al funzione del RTH, la portata radio, ma anche le limitazione umane, quali stress e capacità cognitiva di comprendere il rischio della situazione e come eventualmente affrontarli. Si metterà in pratica le materie studiate nel conseguire l’esame teorico per l’Attestato a2:
- Meteorologia;
- Prestazioni di volo e pianificazione;
- Mitigazioni tecnico-operative e gestione del rischio.
Nel documento in sola lingua inglese compreso nella Easy Access Rules, ci sono riferimenti alle AMC1 e AMC2 relative al UAS.OPEN.030(b) contenute nelle ED Decision 2019/021/R.
Qui sono riportati i passaggi dell’auto addestramento che il pilota deve dimostrare di aver acquisito con la pratica per il conseguimento dell’Attestato A2 (libera traduzione):
- gestire un UAS di classe C2 entro i suoi limiti;
- completare tutte le manovre con fluidità e precisione;
- esercitare buon giudizio e abilità di pilotaggio;
- applicare le proprie conoscenze teoriche;
- mantenere il controllo dell’UA in ogni momento in modo tale che il buon esito di una procedura o manovra non sia mai seriamente messo in dubbio.
Il pilota deve completare l’auto addestramento pratico con un UAS che presenta le stesse caratteristiche di volo, schema di controllo (manuale o automatizzato, interfaccia uomo macchina) e un peso simile a quello previsto per l’UAS utilizzare nell’operazione UAS.
Ciò implica l’uso di un UA con una MTOM inferiore a 4 kg e recante la marcatura CE di Classe 2 dopo la chiusura del periodo di transizione relativo alla marcatura CE.
Il pilota deve impratichirsi anche con le situazioni di emergenza causate da una interferenza di segnale o simulandolo o testando la funzione di Return To Home.
L’auto addestramento pratico dovrebbe contenere almeno esercizi di volo riguardanti il decollo o il lancio e l’atterraggio o il recupero, manovre di volo di precisione che rimangono in un dato volume di spazio aereo, librarsi in tutti gli orientamenti o vagare intorno alle posizioni quando applicabile. Inoltre, il pilota remoto dovrebbe esercitare le procedure per situazioni anomale (ad esempio una funzione di ritorno a casa, se disponibile), come stabilito nel manuale dell’utente fornito dal produttore.
Il pilota di UAS dovrà anche verificare di avere l’ultimo firmware aggiornato per il drone, aver controllato che la zona delle operazioni sia sorvolabile dopo aver consultato la cartografia ufficiale, in Italia si fa riferimento al portale D-flight.it).
- Verificare il sistema di geo-consapevolezza e fissare il payload (tipicamente una telecamera, ma potrebbe anche essere un altro tipo di sensore).
- Settare il limite massimo di altitudine se si tratti di una zona controllate. Verificare lo stato di efficienza del drone e la carica delle batterie.
- Testare il volo del drone in condizioni normali eseguendo cambi repentini di traiettoria, mantenere il drone perfettamente livellato.
Eseguendo un percorso ben preciso testando tutto il sistema in condizioni di volo anormali:
- Controllare il drone con la attrezzatura dello UAS compromessa.
- Gestire l’incursione aerea di un altro drone
- Valutare e reagire nel caso si verifichi un avvicinamento di una persona non coinvolta nelle zona delle operazioni.
- Affrontare una situazione di perdita di assetto controllo del drone generata da fenomeni esterni (colpo di vento ecc).
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