… fino a qualche anno fa i Droni erano visti per la maggior parte delle persone come brutti giocattoli, anche pericolosi, che volevano emulare gli aeromodelli e sostituirli nell’angusto spazio aereo a loro dedicato, ma un po’ alla volta tutti ci siamo ricreduti e abbiamo assistito a questa evoluzione tecnologica di questo piccolo “coso” che se pur rimane piccolo è diventato veramente grandioso, fonte di enormi guadagni e di soluzioni tecnologiche a basso costo.
Tra i settori industriali che ne hanno tratto più vantaggi quello con rilevanza più manifesta è l’agricoltura e la viticultura. Nella totalità delle regioni italiane, Piemonte prima tra tutte, i vigneti sono da sempre una risorsa fondamentale per la potenziale forza lavorativa del posto.
La buona salute delle vigne diventa quindi indispensabile. Le regioni dell’Italia settentrionale, sul resto del territorio, hanno recepito per prime che le innovazioni tecnologiche atte a preservare le vigne sono indispensabile e solo dando loro fiducia e suscitare interesse ha permesso di crescere tecnologicamente grazie agli investimenti e risorse da loro stessi procurate.
Naturalmente parliamo di Droni che, nella fattispecie più semplice , grazie alle loro riprese video e alla velocità di funzionamento, sono oramai una costante importante per il monitoraggio e salvaguardia delle piante dai parassiti, che da sempre infliggono enormi danni all’economia della regione, ma anche per valutarne lo stato di salute lungo tutte le colline, parliamo di ettari e ettari di terreno, in un tempo veramente brevissimo, impensabile prima dell’avvenuto utilizzo dei Droni. Una rivoluzione assoluta nel risparmio economico e grande resa di produzione di qualità.
I Droni durante il volo sono in grado di fotografare eventuali anomalie grazie a telecamere termiche e a infrarossi. Questi «occhi» guidati da tecnici specializzati riescono inoltre a valutare le condizioni di salute del terreno oltre che delle viti stesse, identificando malattie della vigna o carenze a livello minerale del suolo. Una sicurezza a basso costo e indiscutibile che permette al coltivatore di valutare le condizioni del proprio vigneto e di intervenire prima che eventuali malattie possano compromettere la produzione.
Questo ha permesso, per esempio, nel Vercellese, zona nota per le erbacce infestanti che circondano i vigneti, come le piantagioni di Erbaluce docg, di tenere sotto controllo, attraverso il telerilevamento del suolo, e debellarne il pericolo.
Quindi quello che fino a poco tempo fa era conosciuto dalla maggior parte della cittadinanza come un tremendo giocattolo è oggi uno strumento fondamentale nella viticoltura di precisione, infatti grazie a specifici sensori installati a bordo dei Droni, diviene possibile acquisire immagini digitali contenenti informazioni correlate a determinate caratteristiche della pianta.
Oggi, attraverso l’evoluzione e le applicazioni sempre più sofisticate, affermiamo che il Drone può migliorare la qualità del vino in tutto il mondo, ma mentre in Italia l’interesse verso le applicazioni del Drone è ancora poco sentito, in Francia e in Spagna la cultura del Drone nei vigneti avanza a pieno ritmo.
Tra importanti zone vinicole dei due Paesi, come Bordeaux e Ribera del Duero, l’uso di Droni per monitorare i vigneti sta migliorando la manutenzione degli impianti vitati e migliora di conseguenza il prodotto finale: il vino. Fra le aziende che sperimentano questa tecnologia in Francia c’è Château Pape Clément, una delle più antiche e prestigiose Cantine bordolesi, le cui prime vendemmie certificate risalgono addirittura al 1252.
L’esperimento di Château Pape Clément ha permesso così un trionfante ingresso dei Droni a Bordeaux
Questo grand cru classé delle Graves (i vini di Graves nella regione vinicola di Bordeaux furono classificati nel 1953 da una giuria nominata dall'Institute National des Appellations d'Origine e approvata dal Ministro dell'Agricoltura nell'agosto di quell'anno. La selezione è stata rivista con alcune aggiunte nel febbraio del 1959) già da alcuni anni utilizza un Drone dotato di un apparecchio fotografico che sfrutta un programma che sui 70 ettari di vigna lavora bene quanto l’occhio del vignaiolo, consentendo un’analisi quasi chirurgica dello stato delle parcelle. Il Drone può individuare precocemente l’insorgere dell’oidio( l'oidio, detto anche mal bianco, nebbia o albugine, è una malattia trofica delle piante causata da funghi Ascomycota della famiglia delle Erysiphaceae nella fase asessuata del ciclo, in passato identificata con il genere di funghi imperfetti Oidium ) e dunque limitare l’utilizzo dei prodotti fitosanitari per una viticoltura più rispettosa dell’ambiente. Durante il sorvolo l’apparecchio trasmette le informazioni raccolte in volo agli agronomi a terra, delineando una cartografia della contaminazione. È in grado di riconoscere le forme, i colori e i sintomi caratteristici delle malattie della vigna.
Al termine dei primi sei mesi di sperimentazione in quest’azienda, i risultati sono molto incoraggianti. Al punto che il Gruppo Magrez ha deciso di estendere l’uso di questa tecnologia a un’area più ampia.
Ma qual è il valore aggiunto apportato dai Droni moderni? Se parliamo di Phantom4 ( guarda caso uno dei più utilizzati dalla nostra azienda ) è da rilevare una maggiore autonomia di volo, grazie all’ultima generazione di batterie al litio dalla durata di quasi di 30 minuti, questo vuol dire che se per effettuare una missione di monitoraggio, con sole tre intervalli di pochi minuti per il cambio della batteria, si può coprire due ore di costante presenza sui vigneti seminati in molti ettari di terreno, ma fatto più ragguardevole è la qualità delle immagini perché il Phantom4 monta una telecamera da 4K che permette anche senza applicativi sofisticati di ottimizzare la localizzazione di possibili zone su cui intervenire. Oggi possiamo fare tutto questo ad un costo veramente minimo e individuare il problema in modo veramente rapido, a seconda del contratto d’abbonamento relativo agli ettari e ai mesi di utilizzo.
Anche nella Spagna l’impiego dei Droni in viticoltura guadagna terreno. Le cantine nella Ribera del Duero usando come metodo standard questa nuova agricoltura di precisione, migliorandone la veduta aerea del vigneto ne verificano lo stato per riscontrare le più piccole fallanze e prevenire gli interventi fitosanitari. Questi Droni possono avvalersi, come già scritto, di apparecchi fotografici termici che analizzano la qualità della foglia permettendo al vignaiolo di decidere quando è il momento di potare e valutare in anticipo la qualità della raccolta. La Spagna detiene la maggiore superficie vitata al mondo (quasi 1 milione di ettari, il 60% dei quali a denominazione d’origine), ma rispetto alla Francia e all’Italia vende a prezzi più bassi. Le innovazioni tecnologiche, grazie soprattutto l’uso dei Droni per le foto aeree, puntano a migliorare ulteriormente la qualità del raccolto in vigna e di conseguenza dei vini. Tutto ciò con l’obiettivo, più che giustificato, di incrementare la conoscenza delle migliori produzioni vinicole spagnole e naturalmente dei prezzi di vendita.
by Giamapaolo Figorilli - 31 ottobre 2020
֎ passa il mouse sulle foto degli articoli per una mini descrizione
|